Decreto anticorruzione
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Solo poche righe per arrivare al punto, lo Stato italiano viene puntualmente rubato, truffato e umiliato quotidianamente da “politici”, da “impiegati pubblici” e da “cittadini”. Una delle tante falle del sistema italiano è costituita dalle pensioni di invalidità rilasciate a finti invalidi (e spesso pensione non concessa a veri malati). Così le cronache sono piene ad esempio di non vedenti che guidano in mezzo al traffico quotidiano, di paraplegici che fanno tutti i tipi di sport ed altro, altro ancora di pubblico dominio,  che indignerebbe chiunque. Tra le truffe organizzate dai cittadini emblematico il caso dei falsi braccianti agricoli appoggiati spesso dai caf dei sindacati o i finti invalidi.

 

Adesso, quasi quotidianamente, si apprende di arresti  tra pubblici dipendenti per reati di peculato, truffa aggravata ai danni  dello Stato, falso materiale e falso ideologico, indebita appropriazione, false invalidità, utilizzo improprio della Legge 104 ecc.  e sempre più spesso anche tra categorie peculiari tipo esercito e forze dell’ordine. Per non parlare della pubblica istruzione italiana in particolare dei “c.d. professori  universitari” che spesso in cambio di soldi, imposizioni cogenti, semplici simpatie o antipatie o prestazioni sessuali concedono le materie.

 

Mi domando (ovviamente in senso ironico) perché non sia stata mai stata fatta una legge che preveda ad esempio in caso di attestazione medica di una falsa invalidità la destituzione immediata del medico, la revoca del titolo di studio, la perdita del posto e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, la restituzione di tutte le somme percepite lecitamente e la confisca di tutti i beni acquisiti durante l’esercizio dell’attività (illecita) e perché no anche qualche annetto pesante di galera. Stessa sorte anche per i politici, interdizione perpetua a qualsiasi carica nella pubblica amministrazione, se svolge un ruolo da dipendente pubblico il licenziamento immediato con restituzione degli stipendi e dei profitti acquisiti durante l’esercizio dell’attività illecita (parallelamente a quella lecita), e inasprimento delle pene anche attraverso il c.d. carcere duro, e pesanti pesantissime sanzioni pecuniarie. In un’ottica di una revisione del sistema sanzionatorio diretta a una depenalizzazione di alcuni reati bisogna certamente rivisitare in senso aggravante le pene contro i reati verso lo Stato appesantendoli seriamente, la mafia è anche questa.

 

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