COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA E LO SVILUPPO SOSTENIBILE
DELIBERA 9 giugno 2021
Ricognizione e riprogrammazione delle risorse utilizzabili per il completamento e la messa in esercizio del sistema MO.S.E. e dei correlati interventi necessari alla salvaguardia della laguna e della citta' di Venezia, paesaggistici e di compensazione ambientale, ai sensi dell'articolo 95, comma 23, del decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104. Programma delle infrastrutture strategiche - legge 21 dicembre 2001, n. 443 (legge obiettivo) - (CUP D51B02000050001). (Delibera n. 39/2021). (21A04872)
(GU n.197 del 18-8-2021)
IL COMITATO INTERMINISTERIALE
PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA
E LO SVILUPPO SOSTENIBILE
Vista la legge 27 febbraio 1967, n. 48, recante «Attribuzioni e
ordinamento del Ministero del bilancio e della programmazione
economica e istituzione del Comitato dei Ministri per la
programmazione economica» e, in particolare, l'art. 16, concernente
l'istituzione e le attribuzioni del Comitato interministeriale per la
programmazione economica, di seguito CIPE o Comitato, nonche' le
successive disposizioni legislative relative alla composizione dello
stesso Comitato;
Vista la legge 29 novembre 1984, n. 798, recante «Nuovi interventi
per la salvaguardia di Venezia», e successive modificazioni, che:
1) all'art. 1, ha autorizzato, «nel triennio 1984-1986,
l'attuazione di interventi finalizzati alla salvaguardia di Venezia
ed al suo recupero architettonico, urbanistico, ambientale ed
economico», indicandone l'onere complessivo e il relativo riparto
annuale;
2) all'art. 2, ha precisato la quota parte di risorse da
destinare ad interventi di competenza di varie amministrazioni,
inclusi gli interventi di competenza statale;
3) all'art. 3, ha precisato che la quota di risorse per
interventi di competenza dello Stato doveva essere destinata, tra
l'altro, al finanziamento di «studi, progettazioni, sperimentazioni
ed opere volte al riequilibrio idrogeologico della laguna,
all'arresto e all'inversione del processo di degrado del bacino
lagunare e all'eliminazione delle cause che lo hanno provocato,
all'attenuazione dei livelli delle maree in laguna, alla difesa, con
interventi localizzati, delle «insulae» dei centri storici e a porre
al riparo gli insediamenti urbani lagunari dalle «acque alte»
eccezionali, anche mediante interventi alle bocche di porto con
sbarramenti manovrabili per la regolazione delle maree»;
4) all'art. 3, comma 3, comma poi abrogato dall'art. 6-bis del
decreto-legge 29 marzo 1995, n. 96, recante «Interventi urgenti per
il risanamento e l'adeguamento dei sistemi di smaltimento delle acque
usate e degli impianti igienico-sanitari nei centri storici e nelle
isole dei Comuni di Venezia e di Chioggia» convertito, con
modificazioni, dalla legge 31 maggio 1995, n. 206, ha stabilito che
per l'attuazione di alcune tipologie d'interventi, comprensive di
quelle di cui al precedente punto 3, l'allora Ministero dei lavori
pubblici era «autorizzato a procedere mediante ricorso ad una
concessione da accordarsi in forma unitaria a trattativa privata,
anche in deroga alle disposizioni vigenti, a societa', imprese di
costruzione, anche cooperative, e loro consorzi, ritenute idonee dal
punto di vista imprenditoriale e tecnico-scientifico», «nonche' a
procedere mediante ricorso a concessione» anche per ulteriori
interventi previsti dallo stesso art. 3, sentito, «in relazione alle
connesse convenzioni, il Comitato di cui» al successivo art. 4;
5) all'art. 4 ha istituito un Comitato istituzionale per la
salvaguardia di Venezia e della sua laguna (c.d. «Comitatone»), cui
ha demandato «l'indirizzo, il coordinamento e il controllo per
l'attuazione degli interventi previsti» dalla stessa legge n. 798 del
1984 nonche' l'approvazione del «piano degli interventi nell'ambito
della Laguna di Venezia» e le decisioni «sulla ripartizione delle
risorse stanziate per la loro attuazione»;
Vista la legge 23 agosto 1988, n. 400, recante «Disciplina
dell'attivita' di Governo e ordinamento della Presidenza del
Consiglio dei ministri», e successive modificazioni;
Vista la legge 7 agosto 1990, n. 241, recante «Nuove norme in
materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai
documenti amministrativi», e successive modificazioni;
Vista la legge 3 agosto 1998, n. 295, recante «Disposizioni per il
finanziamento di interventi e opere di interesse pubblico», che
all'art. 3, comma 2, ha autorizzato limiti d'impegno quindicennali
per «la prosecuzione dei programmi di intervento per la salvaguardia
di Venezia e il suo recupero architettonico, urbanistico, ambientale
e socio-economico», precisando che il riparto dei finanziamenti
sarebbe stato disposto «sulla base dello stato di attuazione degli
interventi risultante da motivate relazioni da parte dei soggetti
attuatori» e con decreto dell'allora Ministro del tesoro, del
bilancio e della programmazione economica «su proposta del Comitato
di cui all'art. 4» della citata legge n. 798 del 1984;
Vista la delibera CIPE 21 dicembre 2001, n. 121, con la quale, ai
sensi dell'allora vigente legge 21 dicembre 2001, n. 443, recante
«Delega al Governo in materia di infrastrutture ed insediamenti
produttivi strategici ed altri interventi per il rilancio delle
attivita' produttive», e' stato approvato il 1° Programma delle
infrastrutture strategiche, di seguito PIS, che include,
nell'allegato 1, il «Progetto per la salvaguardia della laguna e
della citta' di Venezia: sistema MO.S.E.»;
Vista la normativa vigente in materia di Codice unico di progetto,
di seguito CUP, e in particolare:
1) la delibera CIPE 27 dicembre 2002, n. 143, come
successivamente integrata e modificata dalla delibera 29 settembre
2004, n. 24, con la quale questo Comitato ha definito il sistema per
l'attribuzione del CUP e ha stabilito che il CUP stesso deve essere
riportato su tutti i documenti amministrativi e contabili, cartacei
ed informatici, relativi a progetti di investimento pubblico e deve
essere utilizzato nelle banche dati dei vari sistemi informativi,
comunque interessati ai suddetti progetti;
2) la legge 16 gennaio 2003, n. 3, recante «Disposizioni
ordinamentali in materia di pubblica amministrazione», come
modificata dal decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76, recante «Misure
urgenti per la semplificazione e l'innovazione digitale» convertito,
con modificazioni, dalla legge 11 settembre 2020, n. 120, il quale,
all'art. 11, dispone che ogni progetto d'investimento pubblico deve
essere dotato di un CUP e, in particolare, prevede, tra l'altro,
l'istituto della nullita' degli «atti amministrativi adottati da
parte delle amministrazioni di cui all'art. 1, comma 2 del decreto
legislativo 30 marzo 2001, n. 165, che dispongono il finanziamento
pubblico o autorizzano l'esecuzione di progetti di investimento
pubblico» in assenza dei corrispondenti codici, che costituiscono
elemento essenziale dell'atto stesso;
3) la legge 13 agosto 2010, n. 136, recante «Piano straordinario
contro le mafie, nonche' delega al Governo in materia di normativa
antimafia» e successive modificazioni, che all'art. 6 definisce le
sanzioni applicabili in caso di mancata apposizione del CUP sugli
strumenti di pagamento;
4) il citato decreto-legge n. 76 del 2020, e, in particolare,
l'art. 41, comma 1;
Vista la delibera 25 luglio 2003, n. 63, con la quale questo
Comitato:
1) ha formulato, tra l'altro, indicazioni di ordine procedurale
riguardo alle attivita' di supporto che l'allora Ministero delle
infrastrutture e dei trasporti, di seguito MIT, era chiamato a
svolgere ai fini della vigilanza sull'esecuzione degli interventi
inclusi nel PIS;
2) ha individuato, in un allegato alla delibera, il Consorzio
Venezia nuova quale «soggetto autorizzato a contrarre il mutuo»,
ovvero soggetto titolare della realizzazione dell'intervento, essendo
per altro il Consorzio Venezia nuova la struttura che doveva
assolvere i compiti di concessionario dello Stato per la
realizzazione di studi, attivita' sperimentali, progettazioni e
opere, e doveva pianificare, organizzare, gestire e controllare i
vari interventi di salvaguardia nelle diverse fasi attuative,
fungendo nel contempo, operativamente, da interfaccia con
l'amministrazione concedente (ex Magistrato alle acque di Venezia,
ora Provveditorato interregionale per le opere pubbliche) e con gli
esecutori delle attivita', dovendo seguire lo sviluppo degli
interventi, dalla loro definizione nell'ambito della
contrattualistica con l'autorita' concedente, alla loro
progettazione, al loro completamento;
Visto il decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, recante
«Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture
in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE», e successive
modificazioni;
Visto il decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, recante
«Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, nonche'
nuove disposizioni in materia di documentazione antimafia, a norma
degli articoli 1 e 2 della legge 13 agosto 2010, n. 136», e
successive modificazioni;
Visto il decreto legislativo 29 dicembre 2011, n. 229, recante
«Attuazione dell'art. 30, comma 9, lettere e), f) e g), della legge
31 dicembre 2009, n. 196, in materia di procedure di monitoraggio
sullo stato di attuazione delle opere pubbliche, di verifica
dell'utilizzo dei finanziamenti nei tempi previsti e costituzione del
Fondo opere e del Fondo progetti»;
Visto il decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90, recante «Misure
urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per
l'efficienza degli uffici giudiziari», convertito, con modificazioni,
dalla legge 11 agosto 2014, n. 114;
Viste le disposizioni in tema di controllo dei flussi finanziari e,
in particolare:
1) l'art. 36 del citato decreto-legge n. 90 del 2014, che
regolamenta il monitoraggio finanziario dei lavori relativi alle
infrastrutture strategiche e agli insediamenti produttivi di cui agli
articoli 161, comma 6-bis, e 176, comma 3, lettera e) del citato
decreto legislativo n. 163 del 2006, disposizione richiamata all'art.
203, comma 2 del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, recante
«Codice dei contratti pubblici» e successive modificazioni;
2) la delibera di questo Comitato 28 gennaio 2015, n. 15, che
aggiorna - ai sensi del comma 3 del sopra menzionato art. 36 del
decreto-legge n. 90 del 2014 - le modalita' di esercizio del sistema
di monitoraggio finanziario di cui alla delibera di questo Comitato 5
maggio 2011, n. 45;
Visto l'art. 18, comma 3, del sopra richiamato decreto-legge n. 90
del 2014, che ha soppresso:
1) il Magistrato delle acque per le province venete e di Mantova,
istituito ai sensi della legge 5 maggio 1907, n. 257, concernente
l'istituzione del Magistrato alle acque per le provincie venete e di
Mantova, e successive modificazioni, e ne ha trasferito funzioni,
compiti e attribuzioni al Provveditorato interregionale per le opere
pubbliche competente per territorio;
2) il comitato tecnico di magistratura, di cui all'art. 4 della
citata legge n. 257 del 1907, disponendo che il comitato
tecnico-amministrativo, istituito presso il provveditorato di cui al
precedente alinea, sia competente a pronunciarsi su determinate
tipologie di progetti da eseguire a cura dello Stato a totale suo
carico, anche quando il relativo importo ecceda i 25 milioni di euro;
Considerato che il Consorzio Venezia nuova e' stato posto in
straordinaria e temporanea gestione, ai sensi dell'art. 32, comma 1,
lettera b) del sopra richiamato decreto-legge n. 90 del 2014, con
provvedimenti del prefetto di Roma n. 280717 del 1° dicembre 2014 e
n. 120340 del 27 aprile 2015;
Vista la delibera 1° agosto 2014, n. 26, con la quale questo
Comitato ha espresso parere sull'11° «Allegato infrastrutture alla
nota di aggiornamento del documento di economia e finanza 2013», che
include, nella «Tabella 0 - Programma delle infrastrutture
strategiche», nell'ambito dell'infrastruttura «Progetto salvaguardia
della laguna e citta' di Venezia», l'intervento «MO.S.E.», per un
costo complessivo di 5.493,16 milioni di euro;
Visto il decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti
9 giugno 2015, n. 194, e successive modificazioni, con il quale e'
stata soppressa la Struttura tecnica di missione, istituita con
decreto dello stesso Ministro 10 febbraio 2003, n. 356, e successive
modificazioni, e sono stati trasferiti i compiti di cui agli articoli
3 e 4 del medesimo decreto alle competenti Direzioni generali del
Ministero;
Vista la delibera 6 agosto 2015, n. 62, con la quale questo
Comitato ha approvato lo schema di protocollo di legalita' licenziato
nella seduta del 13 aprile 2015, dal Comitato di coordinamento per
l'alta sorveglianza delle grandi opere, di seguito CCASGO, istituito
con decreto 14 marzo 2003, emanato dal Ministro dell'interno, di
concerto con il Ministro della giustizia e il Ministro delle
infrastrutture e dei trasporti;
Visto il citato decreto legislativo n. 50 del 2016 e in
particolare:
1) l'art. 200, comma 3, il quale prevede che, in sede di prima
individuazione delle infrastrutture e degli insediamenti prioritari
per lo sviluppo del Paese, il Ministro delle infrastrutture e dei
trasporti effettui una ricognizione di tutti gli interventi gia'
compresi negli strumenti di pianificazione e programmazione, comunque
denominati, vigenti alla data di entrata in vigore del medesimo
decreto legislativo, all'esito della quale lo stesso Ministro propone
l'elenco degli interventi da inserire nel primo Documento pluriennale
di pianificazione degli investimenti, di seguito DPP, di cui al
decreto legislativo 29 dicembre 2011, n. 228, che sostituisce tutti i
predetti strumenti;
2) l'art. 201, comma 9, il quale prevede che, fino
all'approvazione del primo DPP, valgono come programmazione degli
investimenti in materia di infrastrutture e trasporti gli strumenti
di pianificazione e programmazione e i piani, comunque denominati,
gia' approvati secondo le procedure vigenti alla data di entrata in
vigore dello stesso decreto legislativo o in relazione ai quali
sussiste un impegno assunto con i competenti organi dell'Unione
europea;
3) l'art. 203 che, istituendo il Comitato di coordinamento per
l'alta sorveglianza delle infrastrutture e degli insediamenti
prioritari, di seguito CCASIIP, ha assorbito ed ampliato tutte le
competenze del pre-vigente CCASGO;
4) l'art. 214, comma 2, lettere d) e f), in base al quale il MIT
provvede, tra l'altro, alle attivita' di supporto a questo Comitato
per la vigilanza sulle attivita' di affidamento da parte dei soggetti
aggiudicatori e di successiva realizzazione delle infrastrutture e
degli insediamenti prioritari per lo sviluppo del Paese e cura
l'istruttoria sui progetti di fattibilita' e definitivi, anche ai
fini della loro sottoposizione alla deliberazione di questo Comitato
in caso di infrastrutture e insediamenti prioritari per lo sviluppo
del Paese, proponendo a questo stesso Comitato le eventuali
prescrizioni per l'approvazione dei progetti;
5) l'art. 214, comma 11, il quale prevede che in sede di prima
applicazione restano comunque validi gli atti e i provvedimenti
adottati e sono fatti salvi gli effetti prodotti e i rapporti
giuridici sorti sulla base dell'art. 163 del decreto legislativo n.
163 del 2006;
6) l'art. 216, commi 1, 1-bis e 27, che, fatto salvo quanto
previsto nel medesimo decreto legislativo n. 50 del 2016,
stabiliscono rispettivamente che:
6.1) lo stesso si applica alle procedure e ai contratti per i
quali i bandi o gli avvisi con cui si indice la procedura di scelta
del contraente siano pubblicati successivamente alla data della sua
entrata in vigore;
6.2) per gli interventi ricompresi tra le infrastrutture
strategiche gia' inseriti negli strumenti di programmazione
approvati, e per i quali la procedura di valutazione di impatto
ambientale sia gia' stata avviata alla data di entrata in vigore del
suddetto decreto legislativo, i relativi progetti sono approvati
secondo la disciplina previgente;
6.3) le procedure per la valutazione d'impatto ambientale delle
grandi opere, avviate alla data di entrata in vigore dello stesso
decreto legislativo n. 50 del 2016, secondo la disciplina gia'
prevista dagli articoli 182, 183, 184 e 185 di cui al decreto
legislativo n. 163 del 2006, sono concluse in conformita' alle
disposizioni e alle attribuzioni di competenza vigenti all'epoca del
predetto avvio e le medesime procedure trovano applicazione anche per
le varianti;
Considerato che la proposta all'esame, alla luce delle sopracitate
disposizioni, e in particolare di quanto previsto all'art. 214, comma
11, e all'art. 216, comma 27 del citato decreto legislativo n. 50 del
2016, risulta ammissibile all'esame di questo Comitato e ad essa sono
applicabili le disposizioni del previgente decreto legislativo n. 163
del 2006;
Vista la legge 11 dicembre 2016, n. 232, recante «Bilancio di
previsione dello Stato per l'anno finanziario 2017 e bilancio
pluriennale per il triennio 2017-2019», che all'art. 1, comma 140, ha
previsto l'istituzione, nello stato di previsione del Ministero
dell'economia e delle finanze, di seguito MEF, di un fondo da
ripartire «per assicurare il finanziamento degli investimenti e lo
sviluppo infrastrutturale del Paese, anche al fine di pervenire alla
soluzione delle questioni oggetto di procedure di infrazione da parte
dell'Unione europea», individuando la dotazione del fondo stesso, per
gli anni dal 2017 al 2032, e i settori di spesa finanziabili e
prevedendo, tra l'altro, le modalita' di utilizzo del fondo e
l'individuazione degli interventi da finanziare;
Vista la legge 27 dicembre 2017, n. 205, recante «Bilancio di
previsione dello Stato per l'anno finanziario 2018 e bilancio
pluriennale per il triennio 2018-2020», che all'art. 1, comma 1072, e
successive modificazioni, ha rifinanziato il fondo di cui al citato
art. 1, comma 140, della citata legge n. 232 del 2016, per gli anni
dal 2018 al 2033, e nell'ambito del cui riparto sono stati destinati
100 milioni di euro per le attivita' della fase di avviamento del
MO.S.E.;
Visto l'art. 1, comma 15 del decreto-legge 18 aprile 2019, n. 32,
recante «Disposizioni urgenti per il rilancio del settore dei
contratti pubblici, per l'accelerazione degli interventi
infrastrutturali, di rigenerazione urbana e di ricostruzione a
seguito di eventi sismici» convertito, con modificazioni, dalla legge
14 giugno 2019, n. 55;
Visto l'art. 4, comma 6-bis del citato decreto-legge n. 32 del
2019, che ha previsto, per la prosecuzione dei lavori di
realizzazione del sistema MO.S.E., con decreto del Presidente del
Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro delle infrastrutture
e dei trasporti, d'intesa con la Regione del Veneto, sentiti i
Ministri dell'economia e delle finanze, dell'ambiente e della tutela
del territorio e del mare, per i beni e le attivita' culturali e
delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, la
Citta' metropolitana di Venezia e il Comune di Venezia, la nomina di
un commissario straordinario incaricato di sovraintendere alle fasi
di prosecuzione dei lavori volti al completamento dell'opera, potendo
anche assumere le funzioni di stazione appaltante e operando in
raccordo con la struttura del Provveditorato interregionale alle
opere pubbliche per il Veneto, il Trentino-Alto Adige e il
Friuli-Venezia Giulia;
Visto il decreto-legge 14 ottobre 2019, n. 111, recante «Misure
urgenti per il rispetto degli obblighi previsti dalla direttiva
2008/50/CE sulla qualita' dell'aria e proroga del termine di cui
all'art. 48, commi 11 e 13 del decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189,
convertito, con modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016, n. 229»,
convertito, con modificazioni, dalla legge 12 dicembre 2019, n. 141,
il quale all'art. 1-bis ha previsto che dal 1° gennaio 2021, per
«rafforzare il coordinamento delle politiche pubbliche in vista del
perseguimento degli obiettivi in materia di sviluppo sostenibile
indicati dalla risoluzione A/70/L.I adottata dall'assemblea generale
dell'Organizzazione delle nazioni unite il 25 settembre 2015», questo
Comitato assuma «la denominazione di Comitato interministeriale per
la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (CIPESS)» e che
«a decorrere dalla medesima data ... in ogni altra disposizione
vigente, qualunque richiamo al Comitato interministeriale per la
programmazione economica deve intendersi riferito al Comitato
interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo
sostenibile (CIPESS)»;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 27
novembre 2019, con il quale e' stato nominato il commissario
straordinario per il MO.S.E., ai sensi dell'art. 4, comma 6-bis del
citato decreto-legge n. 32 del 2019, con il compito di sovraintendere
alle fasi di prosecuzione dei lavori volti al completamento del
sistema MO.S.E. e la possibilita' di assumere direttamente le
funzioni di stazione appaltante;
Visto il decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76, recante «Misure
urgenti per la semplificazione e l'innovazione digitale» convertito,
con modificazioni, dalla legge 11 settembre 2020, n. 120;
Visto il decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104, recante «Misure
urgenti per il sostegno e il rilancio dell'economia», convertito, con
modificazioni, dalla legge 13 ottobre 2020, n. 126;
Visto in particolare l'art. 95 del suddetto decreto-legge n. 104
del 2020, rubricato «Misure per la salvaguardia di Venezia e della
sua laguna e istituzione dell'Autorita' per la laguna di Venezia»,
che ha previsto:
1) al comma 1, l'istituzione dell'Autorita' per la laguna di
Venezia - «ente pubblico non economico di rilevanza nazionale dotato
di autonomia amministrativa, organizzativa, regolamentare, di
bilancio e finanziaria» - che «opera nell'esercizio delle funzioni
pubbliche ad essa affidate in base ai principi di legalita',
imparzialita' e trasparenza, con criteri di efficienza, economicita'
ed efficacia nel perseguimento della sua missione» e che e'
sottoposta «ai poteri di indirizzo e vigilanza del Ministro delle
infrastrutture e dei trasporti»;
2) al comma 2, l'attribuzione alla succitata autorita' di «tutte
le funzioni e competenze relative alla salvaguardia della citta' di
Venezia e della sua laguna e al mantenimento del regime idraulico
lagunare, ivi incluse ... quelle gia' attribuite al Magistrato alle
acque e trasferite al Provveditorato interregionale per le opere
pubbliche per il Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia»
ai sensi del succitato art. 18, comma 3 del decreto-legge n. 90 del
2014, individuando, tra le funzioni da esercitare:
2.1) l'approvazione del «programma triennale per la tutela
della laguna di Venezia», del «programma unico integrato» e del
«programma di gestione e manutenzione» del MO.S.E.;
2.2) lo svolgimento delle «attivita' di gestione e manutenzione
ordinaria e straordinaria» del MO.S.E., anche costituendo - «per lo
svolgimento di servizi professionali e di assistenza tecnica ad
elevata specializzazione non reperibili presso le pubbliche
amministrazioni» - «una societa' da essa interamente partecipata, i
cui rapporti con l'autorita'» siano «disciplinati mediante
convenzioni finanziate con le risorse disponibili a legislazione
vigente per le attivita' di manutenzione del MO.S.E. La societa'
opera sulla base di un piano che comprovi la sussistenza di concrete
prospettive di mantenimento dell'equilibrio economico e finanziario
della gestione»;
3) al comma 17, l'autorizzazione di spesa di 40 milioni di euro
per ciascuno degli anni dal 2021 al 2034 per le suddette «attivita'
di gestione e di manutenzione ordinaria e straordinaria» del MO.S.E.,
successivamente integrata, ai sensi dell'art. 21, comma 2, della
legge n. 196 del 2009, di 23 milioni a decorrere dal 2022 dalla legge
30 dicembre 2020, n. 178, recante «Bilancio di previsione dello Stato
per l'anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio
2021-2023»;
4) al comma 18, che con decreto dell'allora Ministro delle
infrastrutture e dei trasporti, da adottare entro trenta giorni dalla
data di entrata in vigore della presente disposizione, dovesse essere
nominato il commissario liquidatore del Consorzio Venezia nuova e
della Costruzioni Mose arsenale - Comar S.c.a.r.l., con decadenza,
come specificato al successivo comma 19, «di tutti gli organi, anche
straordinari, del Consorzio Venezia nuova e della Costruzioni Mose
arsenale - Comar S.c.a.r.l., di cui il predetto commissario
liquidatore» avrebbe assunto «i relativi poteri, funzioni ed
obblighi»;
5) al comma 20, i compiti del suddetto commissario liquidatore,
tra i quali figurano:
5.1) la gestione del Consorzio Venezia nuova e della
Costruzioni Mose arsenale - Comar S.c.a.r.l. per «ultimare le
attivita' di competenza relative al MOSE ed alla tutela e
salvaguardia della Laguna di Venezia, in esecuzione degli atti
convenzionali», e la «consegna dell'opera in favore dell'Autorita'»;
5.2) lo scioglimento del Consorzio Venezia nuova e della
Costruzioni Mose arsenale - Comar S.c.a.r.l., «provvedendo alla
relativa liquidazione, successivamente alla consegna del MOSE
all'autorita' medesima», nonche' la «verifica» e l'«accertamento
delle attivita' svolte dal Consorzio Venezia nuova e della
Costruzioni Mose arsenale - Comar S.c.a r.l.» e l'«adozione dei
necessari atti anche di natura negoziale»;
6) al comma 21, che il suddetto commissario assuma «tutti i
poteri ordinari e straordinari per la gestione del Consorzio Venezia
nuova e della Costruzioni Mose arsenale - Comar S.c.a.r.l., anche ai
fini della celere esecuzione dei lavori relativi per il completamento
dell'opera» e che le attivita' del commissario siano «concluse entro
il termine massimo di diciotto mesi dall'assunzione della gestione
del MOSE da parte dell'autorita'»;
7) al comma 23:
7.1) che il «Ministero delle infrastrutture e dei trasporti,
d'intesa con il Ministero dell'economia e delle finanze» procedesse
«alla verifica di eventuali somme utilizzabili iscritte nel bilancio
dello Stato e non piu' dovute, con esclusione delle somme perenti,
per contratti di finanziamento stipulati con istituzioni finanziarie
per la realizzazione del «sistema MO.S.E.»;
7.2) che in base all'esito della suddetta verifica, «con
delibera del Comitato interministeriale per la programmazione
economica, su proposta del Ministero delle infrastrutture e dei
trasporti,» si provvedesse «alla definitiva ricognizione e
conseguente riprogrammazione» delle suddette risorse, che - anche se
iscritte in conto residui - avrebbero dovuto essere «assegnate per il
completamento e la messa in esercizio» del «sistema MO.S.E.»;
7.3) che il Ministro dell'economia e delle finanze fosse
«autorizzato ad apportare le occorrenti variazioni di bilancio anche
in conto residui»;
Visto il decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti
19 novembre 2020, n. 518, di nomina del commissario liquidatore del
Consorzio Venezia nuova;
Visti i decreti del Presidente del Consiglio dei ministri 23
dicembre 2020, n. 190 e n. 191, con i quali sono stati adottati i
regolamenti concernenti l'organizzazione, rispettivamente, del
Ministro delle infrastrutture e dei trasporti e degli uffici di
diretta collaborazione del medesimo Ministero;
Visto il decreto-legge 1° marzo 2021, n. 22, recante «Disposizioni
urgenti in materia di riordino delle attribuzioni dei Ministeri»,
convertito, con modificazioni, dalla legge 22 aprile 2021, n. 55, ed
in particolare:
1) l'art. 2, il quale ha previsto che il Ministero dell'ambiente
e della tutela del territorio e del mare sia ridenominato Ministero
della transizione ecologica, di seguito MITE;
2) l'art. 5, il quale ha previsto che il Ministero delle
infrastrutture e dei trasporti sia ridenominato Ministero delle
infrastrutture e della mobilita' sostenibili, di seguito MIMS;
3) l'art. 6, il quale ha previsto che il Ministero per i beni e
le attivita' culturali e per il turismo sia ridenominato Ministero
della cultura, di seguito MIC;
Viste le delibere CIPE 29 novembre 2002, n. 109, 29 settembre 2003,
n. 72, 29 settembre 2004, n. 40, 20 dicembre 2004, n. 75, 29 marzo
2006, n. 74, 3 agosto 2007, n. 70, 31 gennaio 2008, n. 11, 18
dicembre 2008, n. 115, 18 novembre 2010, n. 87, 5 maggio 2011, n. 5,
6 dicembre 2011, n. 87, 26 ottobre 2012, n. 97, 11 dicembre 2012, n.
126, 21 dicembre 2012, n. 137, 18 febbraio 2013, n. 7, 9 settembre
2013, n. 67, e 10 novembre 2014, n. 42, con le quali questo Comitato
ha assunto determinazioni in ordine al «Progetto per la salvaguardia
della laguna e della citta' di Venezia: sistema MO.S.E.», destinando
o rimodulando i contributi per la realizzazione dell'opera;
Vista la nota 12 aprile 2021, n. 13849, con la quale il MIMS ha
chiesto l'iscrizione all'ordine del giorno della prima seduta utile
di questo Comitato della «ricognizione e conseguente riprogrammazione
delle risorse di somme utilizzabili, iscritte nel bilancio dello
Stato per il completamento e la messa in esercizio del sistema MOSE,
art. 95, comma 23 del decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104,
convertito, con modificazioni, con legge 13 ottobre 2020, n. 126»,
trasmettendo la relativa documentazione istruttoria;
Vista la nota 14 aprile 2021, n. 14288, con la quale, ad
aggiornamento della precedente nota n. 13849, il MIMS ha trasmesso un
appunto illustrativo per un'informativa a questo Comitato;
Vista la nota 21 maggio 2021, n. 20214, con la quale il MIMS ha
trasmesso la documentazione che «sostituisce integralmente la
precedente inviata con nota n. 14288 del 14 aprile 2021», comunicando
di aver richiesto in pari data l'intesa del MEF «sulla ricostruzione
contabile effettuata da questo Ministero che perviene
all'individuazione della disponibilita' di somme per circa 538
milioni di euro» e fornendo i seguenti allegati alla relazione
istruttoria:
a) valore delle risorse finanziate per il sistema MO.S.E.;
b) quadro degli interventi e relativo cronoprogramma;
c) interventi da finanziare;
d) azioni a tutela della finanza pubblica;
e) somme stanziate per il sistema MO.S.E.: aggiornamento;
Vista la nota 3 giugno 2021, n. 10436, con la quale il capo di
Gabinetto del MEF ha espresso l'intesa al MIMS ai sensi del citato
art. 95, comma 23 del decreto-legge 104 del 2020 e, con riferimento
alla quantificazione delle risorse ha trasmesso la nota 27 maggio
2021, n. 149200, del Dipartimento della Ragioneria generale dello
Stato, di seguito R.G.S., con la quale sono stati comunicati gli
esiti delle attivita' tecniche ed istruttorie ai fini
dell'espressione dell'intesa, propedeutica all'assunzione della
delibera di questo Comitato per la definitiva ricognizione e
conseguente riprogrammazione delle risorse di cui al citato art. 95,
comma 23, del decreto-legge n. 104 del 2020, individuando le risorse
stesse in 538.421.225,00 euro;
Preso atto delle risultanze dell'istruttoria svolta dal MIMS e, in
particolare, che:
1) il Consorzio Venezia nuova, di seguito CVN, unione di imprese
e cooperative di costruzione, nazionali e locali, e' il
concessionario del MIT - Magistrato alle acque di Venezia (MAV), per
la realizzazione dei piani di salvaguardia della Laguna di Venezia,
tra i quali rientra anche il sistema MO.S.E.;
2) funzioni, compiti e attribuzioni del MAV sono stati trasferiti
al Provveditorato interregionale per le opere pubbliche per il
Veneto, il Trentino-Alto Adige ed il Friuli-Venezia Giulia ai sensi
del citato art. 18, comma 3 del decreto-legge n. 90 del 2014;
3) il CVN e' stato posto in amministrazione temporanea e
straordinaria ai sensi dell'art. 32, comma 1 del citato decreto-legge
n. 90 del 2014, in esecuzione di provvedimenti del prefetto di Roma,
fino al 15 dicembre 2020 ed e' attualmente amministrato da un
commissario liquidatore nominato ai sensi del citato art. 95, comma
18 del decreto-legge n. 104 del 2020, con i compiti di cui al
successivo comma 20;
4) il CVN ha operato secondo un Piano generale degli interventi,
di seguito PGI, formulato sulla base degli indirizzi del Comitatone e
approvato dal comitato tecnico del MAV e dallo stesso Comitatone
(adunanza del 19 giugno 1991), nonche' indicato come riferimento per
lo sviluppo e il finanziamento degli interventi dalla legge 5
febbraio 1992, n. 139, recante «Interventi per la salvaguardia di
Venezia e della sua laguna»;
5) in data 4 ottobre 1991 e' stata stipulata, tra il MAV ed il
CVN la Convenzione generale rep. n. 7191 che, insieme ai successivi
atti aggiuntivi e attuativi, ha definito la disciplina generale del
rapporto concessorio per la realizzazione degli interventi di
salvaguardia previsti nel PGI, da realizzare per lotti in funzione
dei finanziamenti disponibili;
6) l'importo complessivamente destinato all'opera attraverso
appositi atti attuativi fino al 2016, ammontava a 6.400,07 milioni di
euro, di cui 4.115,63 milioni di euro sotto forma di limiti
d'impegno/contributi pluriennali e 2.283,25 milioni di euro sotto
forma di contributi annuali, oltre a 1,19 milioni di euro quali
maggiori somme rivenienti a titolo di interessi compensativi;
7) il CVN e' stato autorizzato a contrarre mutui a valere sulla
quota delle assegnazioni di limiti d'impegno e contributi
pluriennali, con oneri di ammortamento a carico dello Stato e, con
decreti interministeriali, sono state definite le concrete modalita'
di utilizzo di tali risorse (mediante attualizzazione e/o erogazione
diretta);
8) la disponibilita' complessiva di 5.492,70 milioni di euro
deriva quindi dalla sommatoria della stima del capitale ottenibile
dalle operazioni di mutuo effettuate a valere sui limiti di
impegno/contributi pluriennali, pari a 3.208,26 milioni di euro, e
delle ulteriori risorse ammontanti a 2.284,44 milioni di euro;
9) sono state pertanto progressivamente contrattualizzate risorse
pari a 5.492,70 milioni di euro, mediante la sottoscrizione tra
amministrazione concedente e concessionario CVN di atti attuativi
alla Convenzione generale, rep. n. 7191 del 1991, e di loro
successivi atti aggiuntivi, individuati secondo l'ammontare del
finanziamento di volta in volta concesso, approvati con decreto del
Provveditorato interregionale per le opere pubbliche e registrati
dalla Corte dei conti; il relativo quadro riepilogativo delle
assegnazioni disposte da questo Comitato o per legge per il sistema
MO.S.E. e' incluso nell'allegato A) e nell'allegato E) alla relazione
istruttoria del MIMS;
10) in relazione ai minori tassi di interesse applicati e alla
diversa modalita' di utilizzo dei limiti d'impegno e contributi
pluriennali assegnati, gli oneri finanziari sono risultati inferiori
a quelli previsti, determinando maggiori disponibilita' per
complessivi 538,42 milioni di euro, come indicato nella tabella che
segue:
Tabella riepilogativa dei finanziamenti per atto attuativo e
indicazione minori oneri per mutuo riprogrammabili (in milioni di
euro)
Parte di provvedimento in formato grafico
11) a seguito della chiusura anticipata di alcuni contratti di
mutuo relativi a contributi pluriennali, richiesta dal CVN che ha
cosi' rinunciato ad alcune erogazioni, il suddetto importo di
5.492,70 milioni di euro, dev'essere aggiornato in 5.484,56 milioni
di euro, come riportato nell'allegato E) alla relazione istruttoria
del MIMS;
12) le risorse di cui al punto precedente sono state integrate
dall'assegnazione di 100 milioni di euro, resi disponibili ai sensi
dell'art. 1, comma 1072 della richiamata legge n. 205 del 2017 e
destinati al finanziamento della fase di avviamento del MO.S.E.;
13) la tabella seguente riepiloga l'evoluzione dei finanziamenti
disponibili ad esito della ricognizione, senza aumento di spesa
complessiva, per il sistema MO.S.E. dopo il 2017, sia con riferimento
agli stanziamenti (al lordo degli oneri passivi per mutui) che in
termini di capacita' di investimento (al netto dei predetti oneri),
in milioni di euro:
Parte di provvedimento in formato grafico
14) le risorse disponibili hanno consentito di realizzare
progressivamente lavori inerenti all'intero sistema MO.S.E. e in
particolare:
14.1) opere alle bocche di porto (Lido-Treporti, Lido-San
Nicolo', Malamocco, Chioggia) e attivita' connesse per la regolazione
delle maree;
14.2) opere di infrastrutturazione dell'area nord dell'Arsenale
di Venezia, per ubicarvi le attivita' del Centro operativo per la
gestione operativa delle barriere;
14.3) implementazione di specifiche piattaforme informatiche e
banche dati funzionali all'avviamento;
14.4) piano delle misure di compensazione, conservazione e
riqualificazione ambientale richieste dalla Commissione europea,
elaborato dal MAV con i competenti uffici del Ministero dell'ambiente
e della tutela del territorio e del mare e della Regione del Veneto
(Piano Europa);
15) al 31 dicembre 2020 l'avanzamento lavori era del 95%;
16) nell'ambito degli interventi gia' conclusi, di quelli in
corso di esecuzione e di quelli di prossimo avvio (con relativi
progetti gia' approvati) - che ammontavano complessivamente a circa
5.444,86 milioni di euro (compresi circa 42,81 milioni di euro,
afferenti il citato stanziamento di 100 milioni di euro) e
disponevano di finanziamenti interamente stanziati - l'istruttoria
illustra lo stato di avanzamento delle opere alle bocche di porto,
delle attivita' collegate al sistema MO.S.E. e delle attivita' a
misura e a rimborso;
17) relativamente all'avanzamento degli interventi di
compensazione ambientale - costituiti dagli interventi previsti dal
Piano redatto dall'allora MAV, di concerto con la Regione Veneto e il
Ministero dell'ambiente, in ottemperanza alle prescrizioni della
Commissione europea, recepite anche dal CIPE, nonche' dalle attivita'
di monitoraggio e controllo pluriennale dei lavori ambientali
realizzati - e' stata avviata una revisione progettuale per
ottimizzarne contenuti e costi, garantendo comunque il raggiungimento
degli obiettivi richiesti dalla Commissione europea;
18) l'istruttoria presentata dal MIMS per la presente delibera
illustra gli interventi di completamento del sistema MO.S.E. ancora
da avviare in quanto i relativi progetti devono essere sottoposti ad
approvazione, ma risultano comunque gia' finanziati per complessivi
139,70 milioni di euro, di cui circa 57,19 milioni di euro afferenti
allo stanziamento di 100 milioni di euro, e quindi di prossima
contrattualizzazione;
19) tali interventi riguardano il completamento delle opere
civili presso le bocche di porto, il mantenimento in efficienza o il
ripristino delle opere civili e impiantistiche gia' realizzate, il
completamento di alcuni interventi impiantistici (tra cui gli
adeguamenti dei progetti originari degli impianti principali ed
alcuni interventi finalizzati alla messa in esercizio anticipata
delle barriere), la prosecuzione fino a fine opera dei monitoraggi
ambientali e dei cantieri, la prosecuzione delle opere di
riqualificazione ambientale della laguna (che costituiscono parte
delle misure di compensazione del Piano Europa), le opere di
completamento delle infrastrutture presso il sito dell'arsenale e la
prosecuzione delle attivita' del servizio informativo;
20) la realizzazione del sistema MO.S.E. per stralci, in base ad
atti contrattuali che si sono succeduti in funzione dello
stanziamento delle risorse, ha determinato di fatto la frammentazione
dell'opera ed un suo sviluppo nel tempo condizionato dalla
disponibilita' dei fondi assegnati, con conseguente necessita' di
finanziare la manutenzione prolungata degli stralci dell'opera gia'
realizzati, in attesa dello sviluppo e/o del completamento di altri;
21) il 30 marzo 2017 e' stato sottoscritto il 6° atto aggiuntivo
alla Convenzione generale, il cui provvedimento di approvazione del
competente Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche e'
stato registrato dalla Corte dei conti;
22) alla luce delle vicende giudiziarie che hanno riguardato il
MO.S.E. e delle criticita' operative, finanziarie e di mantenimento
dell'opera, il suddetto atto aggiuntivo ha mirato a:
22.1) garantire il completamento del sistema MO.S.E. entro una
tempistica certa e con ottimale esecuzione dei lavori;
22.2) garantire la possibilita' di avviare la gestione e la
manutenzione del sistema con attivita' propedeutiche da far partire
nell'immediato, in parallelo al completamento dell'opera e in attesa
di specifico stanziamento per la fase di avviamento vera e propria;
22.3) garantire la realizzazione di tutti gli interventi
correttivi e di risoluzione delle criticita' emerse dagli
approfondimenti effettuati, nelle more dell'individuazione delle
responsabilita' che hanno causato tali criticita';
22.4) delineare un primo piano degli interventi di
completamento, oggetto di successivo necessario approfondimento, e
aggiornare il cronoprogramma delle attivita' previste, anche
rivisitate in un'ottica di contenimento dei costi, prevedendo il 30
giugno 2020, quale termine di realizzazione degli impianti definitivi
e inizio della gestione, nonche' il 31 dicembre 2021 quale data di
consegna delle opere all'amministrazione concedente e termine della
fase di avviamento;
23) sono state approfondite le necessita' tecniche ed operative
dell'opera e, per non fermare l'opera e permetterne la pronta
operativita' in questi ultimi mesi, e' stato deciso di:
23.1) realizzare una serie di attivita' necessarie che non
trovano attualmente capienza dell'ambito degli atti attuativi in
essere;
23.2) anticipare, in attesa di specifico stanziamento, alcune
attivita' di avviamento e manutenzione;
23.3) disporre di risorse per risolvere le criticita', in
attesa di individuazione, in sede giurisdizionale, delle relative
responsabilita';
24) a seguito di incontri con il concessionario e tenuto conto
che le barriere del sistema MO.S.E. sono entrate in funzione anche
parallelamente alla realizzazione delle opere, per contrastare
l'innalzamento del livello della laguna e i gravi danni che recavano
alla citta' di Venezia e alle altre isole, il Provveditorato
interregionale per le opere pubbliche ha ulteriormente aggiornato il
cronoprogramma che ridefinisce gli interventi da realizzare, ma ha
confermato - per il funzionamento delle barriere - la data del 31
dicembre 2021, mentre la data di completamento e' legata alla durata
della fase di avviamento;
25) l'aggiornamento degli interventi da finanziare per i quali il
Provveditorato interregionale per le opere pubbliche e il MIMS hanno
ravvisato la necessita' di provvedere urgentemente a interventi di
completamento del sistema MO.S.E., paesaggistici e di compensazione
ambientale, di ripristino, migliorativi e di verifica tecnica di
alcune parti dell'opera gia' completate, di manutenzione, di
attivita' della prima fase di avviamento e di prosecuzione della
salvaguardia, corrisponde ad un ammontare pari a 538.421.228,14 euro
come riassunto nella tabella seguente:
Allocazione proposta dal MIMS per la riprogrammazione delle risorse
di cui al comma 23, art. 95, decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104
(importi in euro)
Parte di provvedimento in formato grafico
26) le suddette attivita' afferiscono alla fase di realizzazione
dell'opera e alla verifica del suo funzionamento e si ritiene,
quindi, che possano essere finanziate con l'utilizzo (diretto e/o
mediante attualizzazione) delle risorse gia' stanziate da questo
Comitato per il sistema MO.S.E., senza necessita' di ulteriori
assegnazioni statali;
27) in sintesi, le risorse destinate e da destinare al sistema
MO.S.E. sono sinora imputate come risulta dalla seguente tabella:
(importi in milioni di euro)
Parte di provvedimento in formato grafico
28) come evidenziato nella relazione istruttoria, la maggior
parte delle risorse e' costituita da limiti d'impegno e contributi
pluriennali che sono stati utilizzati con modalita' definite dai vari
decreti interministeriali emanati;
29) sono stati sottoscritti dal concessionario diversi contratti
di finanziamento con gli istituti finanziatori, ai quali lo Stato
versa somme a titolo di rimborso per capitale e interessi;
30) allo scadere del periodo di utilizzo dei contratti di mutuo,
e' stato previsto un atto di ricognizione per definire il valore
della quota annua di contributo che lo Stato deve restituire
all'Istituto finanziatore, a copertura delle quote di capitale e di
interessi maturate a fronte delle erogazioni effettuate, e - per
effetto di tassi d'interesse progressivamente ridotti e di erogazioni
protratte nel tempo, rispetto a quanto inizialmente ipotizzato - i
limiti d'impegno e i contributi pluriennali stanziati sono risultati
superiori rispetto alla quota da restituire annualmente all'Istituto
finanziatore fino all'estinzione dei mutui;
31) di conseguenza, fermo restando il valore complessivo dei
contributi assegnati e quindi della spesa pubblica, sono state rese
utilizzabili ulteriori risorse per circa 177,25 milioni di euro
relativamente ai contratti conclusi con la Banca europea degli
investimenti, di seguito BEI, e di circa di circa 361,17 milioni di
euro, relativamente ai contratti conclusi con Cassa depositi e
prestiti, di seguito CDP, per un totale di circa 538,42 milioni di
euro;
32) la proposta riguarda l'autorizzazione all'utilizzo delle
suddette quote di contributi, per un totale di circa 538,42 milioni
di euro, a fronte delle quali il Provveditorato interregionale per le
opere pubbliche e il CVN potranno sottoscrivere ulteriori specifici
atti contrattuali attuativi della Convenzione generale per il
finanziamento degli interventi sopra indicati;
Considerato che la proposta di assegnazione di 538.421.228,14 euro
risulta superiore di 3,14 euro rispetto all'esito della ricognizione
su cui il MEF ha espresso l'intesa, che e' pari a 538.421.225,00
euro, e che, pertanto, l'assegnazione va riallineata alla
disponibilita' verificata con la predetta ricognizione;
Ritenuto di individuare il Provveditorato interregionale per le
opere pubbliche per il Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia
Giulia, quale amministrazione referente per l'aggiornamento e
l'inserimento dei dati nel sistema di monitoraggio di cui al decreto
legislativo 29 dicembre 2011, n. 229;
Considerato che ai fini di un migliore monitoraggio deve essere
effettuata la fusione di tutti i CUP associati alle diverse tranche
di finanziamento dell'intero sistema MO.S.E. nell'unico CUP
dell'opera (il CUP principale: D51B02000050001);
Tenuto conto dell'esame della proposta svolto ai sensi dell'art. 3
del vigente regolamento di questo Comitato di cui alla delibera CIPE
20 dicembre 2019, n. 82, recante «Regolamento interno del Comitato
interministeriale per la programmazione economica», cosi' come
modificata dalla delibera CIPE 15 dicembre 2020, n. 79, recante
«Regolamento interno del Comitato interministeriale per la
programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (CIPESS)»;
Considerato il dibattito svoltosi durante la riunione preparatoria
del CIPESS del 28 maggio 2021, nel corso della quale il MITE ha
chiesto di inserire la seguente prescrizione:
«Il Ministero della transizione ecologica svolge le attivita' di
verifica assegnate dal combinato disposto dell'art. 185, commi 6 e 7
del decreto legislativo n. 163 del 2006, per quanto applicabile dal
decreto legislativo n. 50 del 2016 e dell'art. 28 del decreto
legislativo n. 152 del 2006, relative al controllo e al monitoraggio
degli impatti ambientali significativi provocati dal complesso di
opere e interventi che verranno realizzati in Laguna, alla
valutazione e all'elaborazioni dei risultati complessivi ed alla
verifica del raggiungimento degli obiettivi, anche in adempimento a
quanto sara' previsto dalla procedura di VAS del nuovo Piano
morfologico e dagli impegni assunti con la Commissione europea al
fine di archiviare la procedura di infrazione n. 2003/4762»;
Vista la nota predisposta congiuntamente dal Dipartimento per la
programmazione e il coordinamento della politica economica della
Presidenza del Consiglio dei ministri e dal Ministero dell'economia e
delle finanze, posta a base dell'odierna seduta di questo Comitato,
contenente le valutazioni e le prescrizioni da riportare nella
presente delibera;
Su proposta del Ministro delle infrastrutture e della mobilita'
sostenibili, d'intesa con il Ministero dell'economia e delle finanze
per la verifica delle somme utilizzabili;
Considerato che il Ministro dell'economia e delle finanze ha
rilasciato nel corso della seduta odierna di questo Comitato il nulla
osta all'ulteriore corso della presente delibera e che, pertanto, la
stessa viene sottoposta direttamente in seduta alla firma del
segretario e del presidente per il successivo e tempestivo inoltro
alla Corte dei conti per il prescritto controllo preventivo di
legittimita';
Considerato il dibattito svolto in seduta;
Delibera:
1. Di determinare in via definitiva, a seguito della ricognizione
effettuata dal Ministero delle infrastrutture e della mobilita'
sostenibili, d'intesa con il Ministero dell'economia e delle finanze,
ai sensi dell'art. 95, comma 23, del decreto-legge n. 104 del 2020,
in complessivi 538.421.225,00 euro le somme utilizzabili iscritte nel
bilancio dello Stato e non piu' dovute, con esclusione delle somme
perenti, per contratti di finanziamento stipulati con istituzioni
finanziarie per la realizzazione del sistema MO.S.E.
2. Di riprogrammare il predetto importo di 538.421.225,00 euro per
interventi di completamento del sistema MO.S.E., di compensazione
ambientale e paesaggistici, di ripristino, migliorativi e di verifica
tecnica di alcune parti dell'opera gia' completate, nonche' delle
attivita' di manutenzione conservativa necessaria per il suo
funzionamento, di attivita' della prima fase di avviamento e di
prosecuzione della salvaguardia della laguna, di cui alle premesse e
inclusi con maggiore dettaglio negli allegati 1 e 2 (allegato 1 -
«Interventi finanziati» e allegato 2 - «Cronoprogramma degli
interventi») alla presente delibera e che della stessa costituiscono
parte integrante.
3. Di assegnare le risorse al Provveditorato interregionale per le
opere pubbliche per il Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia
Giulia.
4. Le somme iscritte sui pertinenti capitoli del bilancio dello
Stato dovranno essere destinate prioritariamente al pagamento delle
rate di mutuo e, compatibilmente con le disponibilita' di cassa, alle
erogazioni dirette connesse alle precedenti assegnazioni e a quelle
relative agli interventi finanziati con le risorse riprogrammate ai
sensi della presente delibera.
5. Il Ministero delle infrastrutture e della mobilita' sostenibili
dovra' inviare una informativa annuale a questo Comitato, in merito
all'utilizzo delle risorse ricognite e assegnate con la presente
delibera.
6. Il Ministro delle infrastrutture e della mobilita' sostenibili
dovra' assicurare la copertura finanziaria delle eventuali maggiori
esigenze connesse al completamento e alla messa in esercizio del
MO.S.E., allo scopo disponendo rimodulazioni per un valore globale
inferiore al 20% del valore complessivo dell'assegnazione odierna.
7. Fermo restando quanto disposto al punto precedente, il Ministro
delle infrastrutture e della mobilita' sostenibili potra' disporre
eventuali rimodulazioni, per un valore globale inferiore al 20% del
valore complessivo dell'assegnazione odierna, nell'ambito degli
interventi riportati all'allegato 1.
8. Eventuali rimodulazioni di cui ai punti 6 e 7 per un valore
globale superiore o uguale al 20% del valore complessivo
dell'assegnazione odierna, potranno essere disposti da questo
Comitato, su proposta del Ministro delle infrastrutture e della
mobilita' sostenibili.
9. Il Ministero delle infrastrutture e della mobilita' sostenibili
provvedera' ad assicurare, per conto di questo Comitato, la
conservazione dei documenti relativi all'intervento in esame.
10. Il Ministero delle infrastrutture e della mobilita' sostenibili
provvedera' a svolgere le attivita' di supporto volte a consentire a
questo Comitato di espletare i compiti di vigilanza e monitoraggio
sulla realizzazione delle opere ad esso assegnati dalla normativa
citata in premessa, tenendo conto anche delle indicazioni di cui alla
delibera di questo Comitato n. 63 del 2003, ugualmente richiamata in
premessa.
11. Il Ministero della transizione ecologica svolge le attivita' di
verifica assegnate dal combinato disposto dell'art. 185, commi 6 e 7
del decreto legislativo n. 163 del 2006, per quanto applicabile dal
decreto legislativo n. 50 del 2016 e dell'art. 28 del decreto
legislativo n. 152 del 2006, relative al controllo e al monitoraggio
degli impatti ambientali significativi provocati dal complesso di
opere e interventi che verranno realizzati in Laguna, alla
valutazione e all'elaborazioni dei risultati complessivi ed alla
verifica del raggiungimento degli obiettivi, anche in adempimento a
quanto sara' previsto dalla procedura di valutazione ambientale
strategica del nuovo piano morfologico e al mantenimento degli
impegni assunti con la Commissione europea al fine di archiviare la
procedura di infrazione n. 2003/4762.
12. Il Provveditorato interregionale per le opere pubbliche per il
Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia, anche tramite il
Ministero delle infrastrutture e della mobilita' sostenibili e in
accordo con il Dipartimento per la programmazione e il coordinamento
della politica economica - Ufficio V, provvede a far confluire,
mediante fusione, tutti i CUP associati alle diverse tranches di
finanziamento dell'intero sistema MO.S.E. nel CUP principale
D51B02000050001.
13. Ai sensi della delibera di questo Comitato n. 24 del 2004,
richiamata in premessa, il CUP D51B02000050001, assegnato
all'intervento in esame, dovra' essere evidenziato in tutta la
documentazione amministrativa e contabile riguardante l'intervento
stesso.
14. Il Provveditorato interregionale per le opere pubbliche per il
Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia, dovra'
aggiornare costantemente ed inserire i dati nel sistema di
monitoraggio di cui al decreto legislativo 29 dicembre 2011, n. 229,
in qualita' di amministrazione titolare del CUP identificativo
dell'opera.
Roma, 9 giugno 2021
Il Presidente: Draghi
Il Segretario: Tabacci
Registrato alla Corte dei conti il 29 luglio 2021
Ufficio di controllo sugli atti del Ministero dell'economia e delle
finanze, reg. n. 1102
Allegato 1
INTERVENTI FINANZIATI
Opere civili e marittime.
Alla bocca di Lido Treporti occorre procedere allo smantellamento
e sistemazione architettonica delle aree di cantiere ed al
completamento delle finiture degli edifici.
Importo totale: euro 5.500.000,00.
Alla bocca di Lido San Nicolo' occorre procedere allo
smantellamento e sistemazione architettonica delle aree di cantiere,
al completamento delle finiture degli edifici ed alla realizzazione
dei mascheramenti architettonici.
Importo totale: euro 5.660.000,00.
Alla bocca di Malamocco occorre procedere al completamento dei
lavori integrativi della conca di navigazione, allo smantellamento e
sistemazione architettonica delle aree di cantiere, alla demolizione
della piarda di fabbricazione dei cassoni ed al completamento delle
finiture degli edifici.
Importo totale: euro 24.524.688,22.
Alla bocca di Chioggia occorre procedere al completamento
dell'edificio di spalla sud, al ripristino delle aree utilizzate per
la produzione, al completamento delle finiture degli edifici ed allo
smantellamento e sistemazione architettonica delle aree di cantiere.
Importo totale: euro 10.200.765,71.
Impianti.
Riguarda il Commissioning nonche' ulteriori attivita' connesse
alla funzionalita' dell'impianto elettrico, dell'impianto di
comunicazione, dell'impianto antincendio, dell'impianto meccanico,
dell'impianto HVAC e del ponte radio.
Importo totale: euro 29.500.000,00.
Mezzi speciali.
Riguardano la realizzazione di un pontone spingente di supporto
per l'utilizzo del mezzo denominato «cavalletta» in sostituzione del
secondo jack-up e dimezzo per la rimozione dei sedimenti.
Importo totale: euro 21.000.000,00.
Ripristini e criticita'.
Riguardano, in particolare, il ripristino delle criticita'
relative alle opere civili alle tre bocche di porto, il ripristino
delle criticita' relative alle paratoie, ai gruppi-cerniera ed agli
impianti, le integrazioni e le migliorie da apportarsi ai mezzi per
la manutenzione delle paratoie, la manutenzione straordinaria degli
impianti meccanici ammalorati nelle gallerie di Malamocco e di
Treporti, la messa in sicurezza della lunata di Lido, le attivita'
per approntamenti emergenze per la Capitaneria di porto, e la
risoluzione dei problemi di ossidazione alle parti metalliche (gruppi
aggancio, cerniere etc.).
Importo totale: euro 68.955.602,14.
Manutenzioni conservative e avviamento.
Riguardano la manutenzione conservativa degli impianti e delle
paratoie e dei gruppi cerniera a Lido Treporti, Lido San Nicolo',
Malamocco e Chioggia, l'analisi di affidabilita' del sistema,
l'implementazione di un sistema HSE, i test di valutazione sul campo
con particolare riguardo alle oscillazioni asincrone delle paratoie,
la consegna degli impianti ed il training del personale e la gestione
delle strutture delle tre bocche di porto.
Importo totale: euro 112.072.170,03.
Interventi vari e monitoraggi ambientali.
Riguardano la prosecuzione di monitoraggi delle attivita' di
cantiere e delle opere di compensazione ambientale, in corrispondenza
delle bocche di porto lagunari e degli interventi all'uopo previsti
nell'ambito del cd «Piano Europa» (di cui al punto successivo), la
prosecuzione dei monitoraggi ambientali di competenza del
provveditorato, eseguiti in accordo ed in coordinamento con la
Regione del Veneto, ARPA Veneto e ISPRA, relativamente ai corpi
idrici lagunari considerati a rischio e finalizzati al raggiungimento
degli obiettivi di qualita' previsti dalla direttiva 2000/60 CE
(monitoraggio finalizzato alla classificazione di stato chimico ed
ecologico dei corpi idrici lagunari). Cio' anche allo scopo della
finalizzazione del nuovo protocollo per la gestione dei sedimenti
lagunari. In questa voce sono compresi anche i primi interventi di
inserimento paesaggistico del sistema MOSE in corrispondenza delle
bocche di porto di Lido Treporti, Lido San Nicolo', Malamocco e
Chioggia richiesti dal Ministero per i beni e le attivita' culturali
- Sovrintendenza beni architettonici e paesaggistici di Venezia (oggi
Ministero della cultura), condivise con le amministrazioni comunali
ed oggetto di confronto pubblico con gli stakeholder.
Importo totale: euro 12.100.000,00.
Piano Europa.
Riguarda il completamento e l'integrazione degli interventi
richiesti dalla Commissione europea in esito alla procedura di
infrazione n. 2003/4762 relativi alla necessita' di identificare gli
impatti conseguenti alla realizzazione del sistema MOSE e le misure
idonee a prevenire l'inquinamento od il deterioramento degli habitat.
Il prolungarsi dei lavori ha comportato e comporta la necessita' di
ulteriori interventi ambientali. Quelli previsti a valere sui fondi
residui riguardano in parte la prosecuzione di interventi gia'
avviati ed in parte nuovi interventi resisi necessari. In particolare
la valorizzazione ambientale litorale e parco Alberoni, il Canale
Passaora, i Canali Bastia e Val di Brenta (completamenti), la
costituzione di nuovi habitat (Ca' Roman, Santa Maria del Mare, Punta
Sabbioni), la riqualificazione aree ex cantiere tra cui Cavallino
Treporti (waterfront), il Canale Cenesa Boer Siletto (stralci
successivi) il Canale Bastia (completamento), i monitoraggi
ambientali specifici per il Piano Europa ed il recupero del forte San
Felice.
Importo totale: euro 148.474.660,00.
Infrastrutture per centro operativo e manutenzione.
Riguarda gli interventi di recupero e risanamento edilizio delle
strutture presenti in Arsenale Nord, in uso al provveditorato o al
suo concessionario, destinate ad ospitare la gestione e la regia
della manutenzione del sistema e le attivita' collegate. In
particolare la Tesa Novissima, l'area bacini (con interventi oggetto
di accordo di programma).
Importo totale: euro 50.212.647,50.
Servizio informativo.
Riguarda la manutenzione del Centro sperimentale di Voltabarozzo
con l'istallazione di dissuasori, l'aggiornamento e l'unificazione
delle banche dati, il trasferimento del servizio informativo ed il
supporto all'amministrazione.
Importo totale: euro 9.600.000,00.
Interventi di salvaguardia in laguna.
Riguardano la messa in sicurezza idraulica dell'insula San Marco,
ivi compresa la piazza, il completamento degli interventi di recupero
degli edifici storici dell'isola del Lazzaretto Vecchio in Laguna
centrale, il consolidamento di un tratto di muro demaniale dell'isola
di San Giorgio Maggiore, gli interventi di recupero e valorizzazione
dell'isola di Sant'Andrea e dell'annesso Forte demaniale, gli
interventi di recupero e di risanamento di marginamenti lagunari siti
in comune di Venezia.
Importo totale: euro 40.620.691,40.
Allegato 2
CRONOPROGRAMMA
Parte di provvedimento in formato grafico
